Il cross linking corneale si è affermato negli ultimi anni come la migliore terapia per curare
il cheratocono, evitando così di dover ricorrere al trapianto di cornea. Questo trattamento
mira a rendere più resistente la cornea attraverso il rafforzamento delle fibre di collagene
che la costituiscono. Prima di osservare nel dettaglio questa operazione, occorre analizzare
che cos’è esattamente il cheratocono e perché può essere una patologia molto pericolosa
per l’occhio umano.
Tra le patologie più comuni sopra una certa età si può senza dubbio trovare la cataratta:
questo disturbo, se non curato adeguatamente, può portare a gravi problemi alla vista e, in
alcuni casi, anche alla completa cecità. Per questo motivo è necessario curarne
prontamente i sintomi ed intervenire chirurgicamente appena possibile, così da impedire a
questa patologia di provocare seri e irreparabili danni agli occhi.
Quando si soffre di problemi alla vista quali miopia, astigmatismo e ipermetropia è bene
prendere in considerazione l’ipotesi di sottoporsi ad una chirurgia refrattiva con laser, la
quale riesce a risolvere per sempre queste fastidiose problematiche. Modificando l’anatomia
dell’occhio tramite uno specifico trattamento si possono curare numerosi problemi alla vista,
senza dover far più uso di occhiali o lenti a contatto che, in certi casi, possono portare a
gravi problemi agli occhi come la sindrome dell’occhio secco.
La sindrome dell’occhio secco è una patologia che colpisce centinaia di milioni di pazienti
nel mondo e, se non trattata adeguatamente, può causare seri disturbi alla normale attività
quotidiana. Nonostante sia una malattia ampiamente studiata, fino ad oggi non era stata
ancora individuata una cura adeguata: con il trattamento Rexon Eye, invece, è possibile
trattare efficacemente l’occhio secco a Roma, tramite una soluzione come mai si era vista
prima d’ora in Italia.
La sindrome dell’occhio secco è una patologia che colpisce centinaia di milioni di persone
in tutto il mondo e, quando non adeguatamente trattata, può causare numerosi disagi nelle
attività quotidiane ed influire negativamente sulla qualità della vita. Le metodologie finora
utilizzate per risolvere questo problema hanno sempre portato a risultati poco duraturi e
dalla dubbia efficacia: tuttavia, oggi è possibile curare la sindrome dell’occhio secco a Roma
grazie a un centro specializzato e fornito di tecnologie all’avanguardia.
La sindrome dell’occhio secco colpisce centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e,
se non trattata adeguatamente, può seriamente compromettere la qualità della vita
quotidiana. Prima di dover ricorrere alle terapie specifiche, occorre dunque conoscere le
migliori strategie per prevenire questa malattia e per mantenere sempre correttamente
idratati i propri occhi. Uno dei metodi più efficaci è ricorrere ad una specifica alimentazione
che, tramite le sostanze contenute dei diversi alimenti, sia in grado di curare correttamente
l’apparato visivo.
La pandemia di Covid-19 ha stravolto le vite di ciascuno, portando nuove abitudini
soprattutto nel campo lavorativo: lo smart working è diventato ormai un elemento
quotidiano, costringendo chiunque a dover passare intere giornate davanti allo schermo del
computer. Questo fattore sta avendo numerose conseguenze sul corpo, in particolare sugli
occhi, gli organi maggiormente coinvolti in questo nuovo stile di vita. Occorre dunque
conoscere perfettamente i possibili effetti dello smartworking così da prevenirli e curarli
adeguatamente
La sindrome dell’occhio secco è una patologia di cui soffrono oltre 350 milioni di persone
nel mondo e, se non curata adeguatamente, può incidere in maniera significativa sulla
qualità della vita. Nonostante sia un disturbo molto diffuso, fino ad ora non esisteva una
terapia efficace e dagli effetti duraturi: oggi, invece, è possibile risolvere la sindrome
dell’occhio secco a Roma grazie ad una tecnologia all’avanguardia e ad un team altamente
specializzato.
Per prevenire l’infezione da Covid-19 l’utilizzo della mascherina potrebbe rivelarsi spesso
insufficiente poiché la malattia si può diffondere anche attraverso l’apparato visivo:
goccioline infette e fluidi corporei possono infatti facilmente colpire l’occhio umano,
infettandolo. Il Coronavirus, dunque, può trasmettersi attraverso la cosiddetta congiuntivite
da Covid-19 e, inoltre, può comportare ulteriori sintomi oculari, come una maggiore
secchezza degli occhi. Occorre dunque analizzare tutti questi fenomeni e stabilire la
migliore terapia.
La sindrome dell’occhio secco colpisce centinaia di milioni di pazienti in tutto il mondo e, quando
non adeguatamente trattata, può influire in modo significativo sulla qualità della vita. Sebbene per
lungo tempo siano stati utilizzati approcci terapeutici con un’efficacia ed effetti poco duraturi, oggi è
possibile risolvere la sindrome dell’occhio secco a Roma grazie ad una soluzione tecnologicamente
all’avanguardia e innovativa sul mercato.